La Suprema Corte con la Sentenza n. 29993 del 13.10.2022 ha accolto il ricorso avverso la decisione della Commissione Tributaria Regionale che aveva rideterminato in minus la rendita catastale di alcuni immobili.
La stessa era stata attribuita dai proprietari col sistema della cosiddetta procedura Docfa.
Dichiarando l’illegittimità di quanto effettuato dall’Ufficio, ha evidenziato come il giudice di appello non poteva rideterminare le rendite, nel senso specificato, perché il processo tributario è annoverabile tra quelli di “impugnazione-merito”, in quanto diretto ad una decisione sostitutiva sia della dichiarazione resa dal contribuente, sia dell’accertamento dell’amministrazione finanziaria.
Di conseguenza, il giudice, ove ritenga invalido l’avviso di accertamento per motivi non formali ma di carattere sostanziale, non può limitarsi al suo annullamento, ma deve esaminare nel merito la pretesa e ricondurla alla corretta misura, ma entro i limiti posti dalle domande di parte.
Orbene, nel caso in specie, a fronte delle lamentate originarie carenze dell’atto impugnato, il giudice tributario non aveva poteri di equità sostitutiva da esercitare.
Avv. Salvatore Torchia
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