Quando giovane praticante, nel lontano 1984, ho iniziato a frequentare la Pretura di Acireale, ho subito percepito quel particolare clima di amicizia e solidarietà che vi era fra gli avvocati acesi. A quei tempi il foro acese di fatto “gestiva” quasi tutte le controversie civili e penali del territorio delle Aci. Era abbastanza raro vedere in aula colleghi di Catania. Questa diuturna frequentazione fra gli avvocati del circondario faceva sì che si venisse a creare un ambiente abbastanza sereno e tranquillo, non solo fra noi avvocati ma anche nei rapporti con i magistrati e il personale delle cancellerie.
Ovviamente gli avvocati in Tribunale rappresentano parti contrapposte in giudizio che scendono fra di loro in lotta, anche se con le armi del diritto. Lo scontro giudiziario, pur regolato da stringenti norme procedurali, resta pur sempre una contesa che inevitabilmente vedrà alla fine un vincitore ed uno sconfitto. Ma nell’aula giudiziaria del Tribunale di Acireale raramente il clima si surriscaldava. Sono i vantaggi delle realtà più “piccole” e a misura d’uomo, che consentivano di conoscere bene il collega di controparte o il magistrato che doveva emettere la sentenza. La conoscenza reciproca di pregi e difetti dell’interlocutore, sia esso avvocato, pubblico ministero o giudice, dava modo di comportarsi di conseguenza.
La Pretura di Acireale, poi sezione distaccata del Tribunale, funzionavano abbastanza bene. I processi si celebravano in modo decoroso e si concludevano in tempi tutto sommato ragionevoli. Chi ha vissuto quegli anni potrà testimoniare che l’abolizione delle sezioni distaccate ha gravemente nuociuto al funzionamento della giustizia sia penale che civile.
Questo ambiente particolare, questo clima di rispettosa convivenza fra gli avvocati di Acireale che ha reso naturale la nascita e lo sviluppo negli anni dell’Associazione forense acese che ora è arrivata al traguardo dei 50 anni dalla sua fondazione.
Ho avuto l’onore di ricoprire la carica di presidente dell’Associazione forense Acese negli anni che vanno dal 2009 al 2011. Una esperienza che ricordo con piacere, orgoglio e un pizzico di nostalgia. Sono stato poi eletto, dopo qualche anno, al Consiglio dell’ordine degli avvocati di Catania grazie alla stima e al sostegno degli avvocati acesi.
L’Associazione forense acese è sempre stata un imprescindibile punto di riferimento per tutti gli avvocati del territorio delle Aci. Tutti i problemi che sorgevano e che ancora normalmente si presentano nello svolgimento dell’attività professionale, venivano e vengono rappresentati all’AFA, nella persona del presidente o dei membri del direttivo. Dalle questioni di principio più importanti alle minuzie di ogni giorno, in questi 50 anni l’AFA è stata più volte chiamata ad intervenire, a far sentire la sua voce, a difendere il lavoro dei colleghi, ovviamente con i limitati strumenti di cui disponiamo noi avvocati.
Della mia esperienza di presidente dell’AFA mi piace ricordare i continui e costanti confronti con i magistrati che si sono alternati nella sezione di Acireale per cercare di risolvere i problemi dell’avvocatura acese. Ricordo anche l’impegno per l’organizzazione dei numerosi incontri di formazione professionale che hanno visto la presenza anche di studiosi del diritto di livello nazionale.
L’Associazione ha anche cercato di rapportarsi al territorio acese, in particolare con le scuole superiori, creando un momento di dialogo fra gli adolescenti e il “pianeta giustizia”. Nell’anno scolastico 2009-2010, venne infatti siglata un’intesa con i presidi dei due licei di Acireale per l’organizzazione di una serie di incontri con i ragazzi degli ultimi due anni di liceo. Questi incontri furono gestiti dagli avvocati di Acireale che, con abnegazione e spirito di sacrificio, affrontavano le aule scolastiche per dialogare e discutere con i ragazzi dei problemi e delle questioni che attenevano ai principi generali del nostro ordinamento giuridico e alla loro concreta applicazione. In queste scuole, dove non si insegna alcuna materia giuridica, vennero trattati temi giuridici importanti come “Il diritto come insieme di regole di condotta- Il fondamento della norma giuridica- Il rapporto-diritto dovere – I principi fondamentali della Costituzione – La tutela dei diritti del singolo e della comunità in sede civile e penale”. Fu uno sforzo notevole per l’Associazione ma tutti i colleghi, che insieme a me hanno fatto questa esperienza, ricordano con piacere questo momento di incontro con i giovani liceali.
Non vi è dubbio che la chiusura della sezione distaccata del Tribunale sia stata un duro colpo per l’avvocatura acese e per la vita dell’Associazione forense acese. Le udienze a Catania hanno fatto scomparire un luogo di lavoro caratterizzato da un clima di ordinata e serena collaborazioni fra colleghi, magistrati e personale di cancelleria. Purtroppo ormai noi avvocati acesi siamo “dispersi” nel mare magnum del palazzo di giustizia di Catania, ci incontriamo di meno fra noi e gli angusti locali del Giudice di pace di Acireale non agevolano di certo né l’attività lavorativa dell’avvocato né la vita dell’associazione.
Purtuttavia, anche con queste oggettive difficoltà di incontro, mi sento di dire che l’Associazione forense acese è ancora viva e vegeta e continuerà a svolgere la sua primaria funzione di costante riferimento per l’avvocatura acese.

Avv. Orazio Consolo

Add Your Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.