![](https://www.afa-online.it/wp/wp-content/uploads/2020/10/Foto-Salvatore-Torchia-150x150.jpg)
—————————— —————————— —
La Suprema Corte, con l’ordinanza di cui sopra, ha respinto il ricorso erariale, ritenendo corretta la sentenza di secondo grado che non aveva legato il rilievo dell’inerenza alla sola diretta imputabilita ‘ dei costi ai ricavi.
E ciò alla luce della sua costante giurisprudenza con la quale si afferma che il contribuente è tenuto a dimostrare l’inerenza, intesa in termini qualitativi e
pertanto di compatibilità, coerenza e correlazione.
Di conseguenza, non ai ricavi in sé, ma all’attività imprenditoriale svolta.
Avv. Salvatore Torchia