All’impiedi su uno sgabello nascosto dentro il palco per sembrare un adulto, il sedicenne Enzo Trantino comiziava nelle piazze di grandi città, tenendo desta l’attenzione degli elettori. Erano questi i segni premonitori del futuro grande avvocato e dell’ineguagliabile affascinatore di folle.

Affermatosi presto quale avvocato, non dismise mai di indossare con dignità ed onore la toga forense, continuando a frequentare le aule giudiziarie che l’hanno visto sempre quale difensore protagonista nei processi, soprattutto c.d. passionali, costituenti pietre miliari della storia giudiziaria e sociale.

Opinionista e scrittore, la biografia di Enzo Trantino è stata tutta caratterizzata dalla passione e dall’impegno politici. Da giovanissimo militante del Partito Nazionale Monarchico, poi PDIUM, dopo la confluenza dei monarchici di Covelli nel MSI-DN, fu eletto deputato nazionale per ben nove legislature, “conquistando” i necessari consensi elettorali non porta a porta, ma sulle piazze di Catania, Messina, Acireale (come non ricordare le affollatissime piazze Duomo e Mazzini di Acireale?) e di altre città, dove accorrevano anche elettori politicamente radicalmente avversari, ma affascinati dalla sua oratoria.

Uomo giurista (fu ventilata anche una probabilità di una sua nomina a componente della Corte Costituzionale) e uomo politico (fu ipotizzata anche una sua successione a Giorgio Almirante nella guida del MSI) di prim’ordine, lascia un ricordo nei colleghi, nei politici e in quanti lo conobbero e frequentarono che difficilmente sbiancherà nei prossimi anni.

Nando Gambino

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